1940-1945
La crescita di Manifattura Colombo subisce un parziale arresto nel 1940, quando l’Italia entra attivamente nella Seconda guerra mondiale e il bombardamento degli impianti produttivi della Pirelli-Bicocca di Milano comporta la distruzione delle attrezzature e degli stampi ivi presenti. A questo colpo si aggiunge la morte di Paroletti, che lascia il cinquantenne Rinaldo da solo alla guida dell’azienda.
Lo stabilimento di Sarnico non subisce invece danni e rimane attivo; gli uffici e la produzione di Milano vengono dunque spostati sul Lago d’Iseo. La continuità operativa resa possibile dall’esistenza di sedi separate e lontane l’una dall’altra è considerata ancora oggi da Manifattura Colombo un asset chiave e si è rivelata una scelta strategica durante l’emergenza legata alla pandemia di Covid-19. Grazie ad essa, Manifattura Colombo è stata infatti in grado di adempiere gli obblighi verso i clienti pur nel rispetto delle limitazioni e delle chiusure legate a ciascun territorio.
A Sarnico, sul lago d’Iseo, invece, tutto procede serenamente e gli stabilimenti restano operativi e intatti fino al termine del conflitto, tanto che gli uffici e la produzione di Milano vengono spostati sul lago. La continuità operativa, resa possibile dalle due sedi separate e lontane tra loro, è considerata, ancora oggi, dalla dirigenza della Colombo, un punto di forza, che torna utile in situazioni d’emergenza, tanto che durante i più recenti fatti legati alla pandemia di Covid-19, questa strategia geografica si è rivelata provvidenziale, in occasione di chiusure e limitazioni per le realtà commerciali legate al territorio.